La ridente Stavern

A Stavern, la città più piccola della Norvegia chiamata con affetto “il sorriso della Norvegia”, il fascino delle vie e delle case in legno unicamente decorate è rimasto intatto. La città ha dato i natali a molti dei più famosi e celebrati artisti della Norvegia, incluso Herman Wildenvey e Jonas Lie.

Stavern gode di ottima posizione geografica che le assicura una sbalorditiva media di 200 giorni di sole all’anno, e in estate fa sorprendentemente caldo. Primavere miti e periodi estivi particolarmente lunghi rappresentano una attrazione naturale per una nazione di gran lunga più abituata a prolungati mesi invernali, specialmente quando il cielo blu si fonde con il mare in un orizzonte ininterrotto.

Stavern si è sviluppata divenendo un centro d’arte, gallerie e mostre sono frequenti in ogni angolo della città visto che gli abitanti aumentano di tre volte in estate.

Il poeta più amato in Norvegia, Herman Wildenvey (1886–1959), è eternamente e indubbiamente legato a Stavern. Dopo una giovinezza turbolenta Herman e sua moglie Gisken trovarono quiete a Stavern, nonostante molti anni spesi fronteggiando difficoltà di vario genere. La loro casa “Hergisheim” fu terminata nel 1927. Durante i mesi invernali Herman e Gisken vivevano tranquillamente, tutto cambiava però con l’arrivo dell’estate che portava a Stavern amici artisti come Ørnulf Bast e August Oddvar. Nel 1955, prima della scomparsa di Herman, la sua vecchia conoscenza e amico Ørnulf Bast scolpì un busto di lui. Posto all’ingresso della base navale di Fredriksvern, il busto di Herman sovrasta l’Hotel Wassilioff, e si dice che rappresenti l’artista mentre pensa ai piaceri trascorsi dell’estate.

Da giovane Jonas Lie (1833–1908) era cadetto a Stavern e viveva nelle baracche del porto. Questo ambiente fa da scenario nel famoso romanzo “Kommandørens døtre” (Le figlie del comandante) che lo ha reso immortale in Norvegia. Durante i suoi ultimi anni Jonas Lie e sua moglie Thomasine si ritirarono a Stavern, nella loro casa “Elisenfryd” in Via Larvik 22. La copia di un loro ritratto fu incisa su una lapide eretta alla memoria nel 1908 – situata presso la chiesa di Stavern.

La prima costruzione di un certo rilievo a Stavern si fa risalire al conte Ulrik Fredrik Gyldenløve, che negli anni intorno al 1680 fece erigere la Cittadella sull’isola di Karlsøy tra le idilliche scogliere di Stavern. Karlsøy fu in seguito ribattezzata l’isola della Cittadella, dal nome del forte. Durante la guerra nordica (1709–1720) la fortezza fu molto importante in quanto unica base navale per la flotta dano-norvegese e per le navi che continuarono a veleggiare tra la Norvegia e la Danimarca con gli approvvigionamenti e la posta.

Fu durante questi anni che l’eroe navale Peter Wessel Tordenskjold lasciò la sua impronta a Stavern. La storia ci dice che si innamorò di una donna di Stavern, e la leggenda vuole che il fantasma di lei si muova ancora oggi lungo i bastioni della Cittadella. Lo scultore Gustav Vigeland realizzò una statua in bronzo di Tordenskjold che, dalla sua posizione su una roccia al porto, guarda dall’alto il suo vecchio ormeggio.

L’isola della Cittadella è diventata ormai una idillica area di ricreazione. Già dagli inizi del ‘900 la vecchia residenza del comandante dell’isola fu riconvertita in centro per vacanze, incontrando i favori di artisti nazionali come Hans Gude, Christian Krogh e Odd Nerdrum, che hanno in seguito detto come l’isola della Cittadella sia stata fonte di ispirazione alla loro opera.

Il cantiere di Fredriksvern

Nel 1750 il re Federico V commissionò la costruzione del cantiere di Fredriksvern, che sarebbe diventato la base navale più importante e il porto più grande in Norvegia.

Le baracche gialle e ocra situate al centro di Stavern, una volta utilizzate come alloggio del Comandante, degli ufficiali, degli equipaggi e per la rimessa delle barche, sono ancora ben mantenute e vale la pena visitarle.

Kadettbrakka” (la baracca dei cadetti), costruita nel 1773, è uno degli edifici in legno più grandi della Norvegia. Fu originariamente costruita per essere utilizzata come magazzino della Marina militare, capace di contenere approvvigionamenti per un periodo fino a sei mesi per più di mille uomini, compresi gli addetti al cantiere di Fredriksvern. La struttura è impressionante, misura 70 metri di lunghezza, 11 metri di larghezza e 4 piani di altezza.

Kommandantboligen” (La residenza del comandante) fu completata nel dicembre del 1751. L’edificio centrale ha due ali. Il primo ufficiale a chiamarla casa sua fu il comandante Herbst, che ebbe anche la responsabilità di dare assetto a gran parte della base navale.

Vaktstuen” (il corpo di guardia) fu completato nel 1752. L’edificio ha due stanze per la guardia e una sala di detenzione al primo piano. Ci sono 4 piccole celle di detenzione anche al secondo piano.

Galeiskurene” (bacini di carenaggio) furono costruiti nel 1766-67. In totale ne furono realizzati dieci, cinque dei quali ancora oggi ben conservati.

Verso la costa si incontra un grande edificio in pietra, localmente conosciuto come “Krutthuset” (la polveriera). Fu eretto tra 1774 e il 1779 e veniva utilizzato come magazzino per la flotta leggera danese e norvegese allora di stanza alla vicina Fredriksvern.

L’edificio certamente più importante a Fredriksvern è la sua chiesa, completata nel 1756. È un bell’esempio di fusione di stili architettonici dei periodi barocco e rinascimentale.

Di fronte alla chiesa di Fredriksvern si erige una fontana disegnata da Ørnulf Bast, realizzata dopo la seconda guerra mondiale. Sulla fontana sono stati scolpiti i nomi di tredici uomini che sacrificarono la loro vita durante la guerra. La fontana è in granito chiaro, una pietra comune in queste parti della Norvegia.

Le ben distinte case cubiche rosse costruite sui dirupi rocciosi al di sopra di Fredriksvern, formano parte integrante della base navale. Assomigliano alle tradizionali dispense delle case di campagna norvegesi, ormai in disuso.

Eretta in riva al mare nel 1926, “Minnehallen” (la sala della rimembranza) è il monumento norvegese ai marinai caduti. L’edificio fu costruito da manodopera venuta da Bohuslen.  La particolare e ben visibile forma a piramide del monumento lo rende oggi segno ideale per dare il benvenuto a tutti i marinai che entrano a Stavern.

Le pompe d’acqua meglio conservate nel Nord-Europa, databili al 1777, si trovano qui. Sono situate in prossimità del municipio di Stavern, circondate dai vecchi edifici della guarnigione. In tempi passati la gente vi si recava per prendere l’acqua, lavare i panni e chiacchierare. Ancora oggi sono un punto d’incontro per gli abitanti di Stavern, che vengono però senza la biancheria sporca! È un luogo molto pittoresco e tra i preferiti per le fotografie di matrimoni.

Il telegrafo ottico nella versione del capitano Ohlsen si trova a Signalen. Il telegrafo ottico, usato per la prima volta in Norvegia nel 1801, venne utilizzato come sistema di allertamento e mezzo di comunicazione lungo la costa della Norvegia, da Trondheim a Hvaler, fino al ristabilimento della pace nel 1814. La vista che si gode da Signalen, inutile dirlo, è veramente uno spettacolo.

Gite ed escursioni fino a Svenner sono comuni un po’ a tutti, e la gente ci arriva generalmente in barca. Questo tratto roccioso di costa con innumerevoli punte e insenature riserva un posto a ciascuno, e rappresenta un luogo ideale per le grigliate all’aperto e il relax. C’è anche un faro, e ci si può arrivare con corse giornaliere tra le ore 17 e le 19 per tutta la stagione estiva. In giornate di cielo limpido si può arrivare a vedere la Svezia dall’altra parte del fiordo di Oslo. Il centro di informazioni turistiche organizza escursioni a Svenner.

Il sito storico di maggior rilievo della regione di Vestfold è “Brunla gravfelt” (una zona di sepoltura) con le sue tombe, pozzi e cavità risalenti all’età della pietra, all’età del bronzo e all’età del ferro. Il sito si estende per oltre 120 ettari, e nell’area si trova una tabella informativa.

Il sentiero della costa

Il percorso segnato più lungo della Norvegia ha inizio a Stavern, e si snoda per 35 km lungo un tratto di costa completamente intoccato, attraverso 17 campeggi e 3.000 cottage per le vacanze estive. L’aria del mare è frizzante in questa zona genuinamente unica.

Durante il cammino si passa attraverso Brunlanes, una zona di interesse archeologico. Il ritrovamenti di alcuni reperti geolocigi indica che l’area era abitata già migliaia di anni fa. Altri reperti provenienti dalla fattoria Austein dimostrano che l’uomo si stabilì in questa zona al termine dell’era glaciale, ca. 10.000 anni fa. Sono poche le località in Norvegia che possono vantarsi di avere testimonianze databili all’età della pietra e all’età del ferro.

Il sentiero della costa attraversa piccoli centri di pesca come Nevlunghavn e Helgeroa, e la zona è caratterizzata da impressionanti cumuli di pietre risalenti all’età del ferro. Anche per quanto riguarda gli aspetti della botanica e del paesaggio questa zono merita veramente particolare attenzione. Altri luoghi di interesse sono rappresentati da una chiesa in pietra e un vecchio mulino, entrambi costruiti nel 1700. Il secondo è stato ristrutturato e ospita adesso un museo locale.